I liutai che aderiscono al progetto conservano gli strumenti nelle loro botteghe, nei Paesi dove lavorano.
Ciascuno strumento viene consegnato personalmente dal liutaio al musicista che richiede di averlo in comodato d’uso.
I comodati d’uso, regolati da contratti stipulati direttamente tra liutaio e i singoli musicisti, hanno la durata massima di 1 anno, rinnovabile, con controllo obbligatorio ogni 6 mesi presso il liutaio comodante.
In caso di eccessiva distanza o altro serio impedimento, il controllo potrà essere effettuato presso un altro liutaio della rete, previa autorizzazione del liutaio comodante.
In caso lo strumento necessiti manutenzione, dovrà essere obbligatoriamente riportato al liutaio comodante.
Il contratto dovrà prevedere la possibilità di riscatto dello strumento alla scadenza del comodato, con condizioni economiche agevolate da comunicare prima dell’avvio del comodato.
Al fine di valorizzare ulteriormente il progetto e la collaborazione, si propone inoltre di programmare un ritrovo biennale di musicisti e liutai a Cremona per una o due giornate, dove vi sia la possibilità di incontri diretti, workshops interattivi inerenti la scelta, la cura e manutenzione degli strumenti, ed incontri sul tema dell’acustica, facendo leva anche sulle competenze del laboratorio di Fisica Acustica degli strumenti musicali del Politecnico di Milano, che ha sede all’interno del Museo del Violino.
Per entrare a far parte di The String Circle, è necessario mettere a disposizione almeno uno strumento (violino, viola, violoncello, archetto) in comodato d’uso e diversi servizi erogati con particolari convenzioni per i musicisti degli ensemble aderenti alla rete de Le Dimore del Quartetto.
Scrivi a info@thestringcircle.eu inviando la tua biografia, qualche foto della tua bottega e tutte le informazioni riguardanti i servizi e lo strumento che vuoi mettere a disposizione (foto e informazioni tecniche). Saremo felici di valutare la tua candidatura!
The String Circle intende coinvolgere direttamente un ente assicurativo al fine di individuare una polizza che possa coprire eventuali rischi di danneggiamento e furto in modo uniforme per tutti i prestiti. In fase di adesione, i liutai specificano se hanno o meno una copertura assicurativa già in atto per i propri strumenti; una volta ricevuta questa informazione, si concorda con Le Dimore del Quartetto se procedere con l’assicurazione in corso o se aderire alla proposta assicurativa riservata alla Collezione diffusa.
La Rete diffusa dei Maestri Liutai nasce con obiettivi molteplici:
La ricerca di strumenti e di archetti di alta liuteria da parte dei giovani musicisti professionisti è endemica al debutto della loro carriera. Chi sceglie di intraprendere la carriera musicale si trova nella condizione necessaria ed improrogabile di dover disporre di uno strumento e di un archetto che permetta e supporti la propria attività artistica con il massimo dei risultati.
L’artigianalità e la cura che i liutai impiegano nella loro professione necessita di una visibilità che permetta loro di raggiungere un pubblico specifico: musicisti in cerca di strumenti e servizi di qualità, capaci di riconoscere e comprendere il valore unico e originale dell’arte liutaria.
A differenza degli strumenti antichi, gli strumenti artigianali moderni – che non sono parte di una fabbricazione di serie – possono subire modifiche sartoriali e accorgimenti calibrati direttamente sulle esigenze del singolo musicista.
Le Dimore del Quartetto è un’impresa creativa che valorizza la musica da camera e il patrimonio culturale europeo, in una economia circolare.
Nata nel 2015 da un’idea di Francesca Moncada, Le Dimore del Quartetto si sviluppa a partire da un semplice scambio: alla vigilia di un impegno artistico, i musicisti sono ospitati gratuitamente in una dimora per massimo una settimana e, in cambio, durante il periodo di residenza offrono un concerto ai proprietari. In questa economia circolare, le dimore diventano una risorsa preziosa per i quartetti e viceversa: si creano occasioni di incontro in luoghi inconsueti e in territori spesso decentrati, riportando in vita spazi non pienamente utilizzati e avvicinando un nuovo pubblico alla musica da camera.
Oggi, Le Dimore del Quartetto, con una rete consolidata nell’ambito musicale e del patrimonio culturale, si occupa di progettualità attraverso l’organizzazione di
Il Museo del Violino “Antonio Stradivari” (MdV) è una fondazione di diritto privato, cui partecipa anche il Comune di Cremona come socio fondatore di cui il Sindaco è presidente.
MdV ha iniziato la sua attività nel 2013, come continuazione e sviluppo delle attività svolte in precedenza dalla Fondazione “A. Stradivari” (già Ente Triennale): in particolare il Concorso Triennale Internazionale di Liuteria la cui prima edizione risale al 1976, certamente il concorso di maggior prestigio a livello internazionale.
MdV ha come scopo la divulgazione e la promozione della grande tradizione della liuteria classica di Cremona, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, Tale scopo è perseguito in primo luogo con la conservazione di strumenti ad arco costruiti dai grandi maestri del passato, quali gli Amati, Stradivari e Guarneri –per citare i più famosi– per arrivare ai giorni nostri con la collezione di liuteria contemporanea costituita dagli strumenti vincitori di Medaglia d’Oro al Concorso Triennale.
Attraverso un percorso accattivante e interattivo, nel MdV si racconta la storia della liuteria, la nascita del violino ed il ruolo centrale di Cremona, si spiega come vengono costruiti il violino e gli strumenti della sua famiglia, quale è stata a loro evoluzione nel tempo seguendo gli sviluppi della musica e tanto altro ancora.
Una caratteristica pressoché unica tra i musei musicali è che la quasi totalità degli strumenti di MdV sono suonabili e vengono utilizzati con regolarità in brevi concerti offerti ai visitatori.
Il complesso museale comprende:
Oltre all’attività museale MdV organizza, anche in collaborazione con altre istituzioni cittadine numerose attività, tra le quali:
Nel giro di pochi anni MdV, grazie alla sua unicità e dinamicità, si è guadagnato un posto di primo piano nel panorama anche internazionale dei musei musicali e delle istituzioni musicali in genere. Ospita un pubblico in costante crescita numerica, avendo superato i 100.000 visitatori/anno prima della pandemia, con una componente internazionale superiore al 30% proveniente da ogni continente.